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[EDITORIALE] CAIVANO. L’ombra dello scioglimento fa scappare via piccoli statisti, supereroi e incappucciati

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CAIVANO – Non è arrivata ancora l’ufficialità dello scioglimento – indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo vogliono che tra domani e dopodomani ci sarà qualcosa di concreto – che già nell’ultimo paese a nord di Napoli si comincia a respirare aria più salubre. Forse questo è quello che intendevano quegli ignari cittadini quando si auguravano l’arrivo del Commissario Prefettizio, anche se, ad onor del vero, il Commissario De Vivo si è limitato solo ad amministrare Caivano dal punto di vista dell’ordinario non stravolgendo per niente quelle che sono diventate, nell’arco degli ultimi 40 anni, le cattive abitudini perpetrate all’interno dei settori e che hanno messo in ginocchio la comunità gialloverde. Aria salubre perché non si assiste più ai teatrini loschi messi in piedi da gente che sogna di manovrare i fili nell’ombra e di sostituire chi attualmente detiene il potere con il proprio ego smisurato.

Tanto è vero che dalla pubblicazione del nostro articolo (leggi qui) dove si parlava del quasi certo scioglimento del Consiglio comunale, dal social più in voga, che oggi ha sostituito di fatto le piazze e le discussioni da bar, sono spariti tutti i faccendieri della politica, attivisti rivoluzionari da tastiera, supereroi e piccoli statisti che giocano con la bontà dei cittadini facendogli credere che con loro al potere Caivano possa diventare il paese più bello d’Italia.

Negli ultimi giorni a Caivano, dal punto di vista dell’informazione si sta vivendo uno dei più bei momenti mai vissuti. Il nero assoluto come si dice in gergo televisivo, quel nero che serve a chi non ha nulla da nascondere a sperare, come minimo, ad un diciotto mesi di dura battaglia affinché Caivano possa vivere quella primavera politica, tanto agognata ma mai realizzata. Solo qualche piccolo giornalista abituato a girare ancora con taccuino alla mano, non si arrende all’evidenza delle cose e pur di attaccare chi non gli ha voluto riconoscere un ruolo istituzionale, inventa notizie e indiscrezioni ad personam. Per il resto noi ci godiamo la quiete, quella calma che è sinonimo di riflessione. È nel silenzio che i cittadini possono realmente farsi le proprie idee, ecco perché con questo editoriale ho scelto di non fare nomi ma essendo addetto ai lavori e conoscendo alcune dinamiche che ad un comune cittadino possono sfuggire vorrei aiutare i caivanesi a saper scegliere per il proprio futuro, a confidare in qualcuno e a non affidare a qualcuno il proprio futuro. Ma veniamo ai fatti.

Non so in tutta Italia come funziona, ma posso garantire che il modo di fare politica a Caivano è esclusivo almeno nella zona a nord di Napoli. La politica, ovvero le strategie politiche a Caivano non le fa chi si candida o ci mette la faccia. Per lo più dietro ogni coalizione, dietro ogni progetto c’è sempre un “Thomas Cromwell” della situazione. Una persona nata con la deviazione del potere pur non avendo ne competenza e ne intelletto per farlo. Queste persone contano, e talvolta ci riescono, soprattutto sull’ignoranza dei candidati che a loro volta ascoltando i “consigli” degli “incappucciati” diventano dei veri e propri prestanome o teste di legno come si dice in gergo camorristico. Anche perché il modo di fare degli incappucciati non si differenzia molto dalla cultura mafiosa, il loro ascendente sui personaggi pubblici è il puro e semplice “inciucio” o “intrallazzo”. Costoro vivono di “bacchette” – come si dice in gergo – e facendo il gioco della “mattonella” circuiscono il mal capitato e si ritrovano a prendere decisioni al posto di chi detiene il consenso popolare. A Caivano costoro stavano già cominciando a tessere le reti nelle quali l’ingenuo di turno doveva finirci dentro, qualcuno che doveva giovarci in questo gioco perverso in realtà nella rete ci era già finito, chi ne doveva fare le spese, si è salvato e a salvarlo è stato proprio il nostro articolo o lo scioglimento se sarà e quando sarà.

Si, perché con lo scioglimento, al di là se ci sarà per infiltrazioni camorristiche o per reiterati reati amministrativi, Caivano deve per forza di cose rinnovare la propria classe dirigente. Gente che ha amministrato, bene o male, negli ultimi 40 anni non avrà nessun diritto di vendersi come Salvatore della Patria poiché tutti indistintamente hanno contribuito allo sfascio amministrativo creando quel mostro di clientelismo che tutt’ora è ancora presente nei settori comunali. A differenza solo di chi la Rivoluzione amministrativa l’ha voluta, l’ha perpetrata e ha denunciato le nefandezze. Ecco perché finora queste persone sono state invise da tutti gli addetti ai lavori. È ora che si abbia un’inversione di rotta e lo scioglimento può e deve esserne il detonatore.

Insieme alle strategie degli incappucciati sono sparite anche tutte le opere missionarie dei sedicenti ex-future consiglieri supereroi e attivisti da tastiera. In un batter d’occhio l’ombra dello scioglimento ha spazzato via anche le più effimere ambizioni. Questo a dimostrazione che se solo la probabilità che il Consiglio Comunale caivanese possa essere sciolto mette in evidenza le vere motivazioni di chi dice di battersi per il popolo e con il popolo, figuriamoci quanta pulizia possa fare in quei diciotto mesi di Commissariamento, sempre ammesso che non vengano tramutati in tre anni. Solo così Caivano può aspirare realmente ad un cambio di rotta vertiginoso che in un lampo annulla tutti, vecchi politici, faccendieri, tangentisti, ambiziosi e incappucciati.

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Comune di Caivano, in arrivo 17 nuove assunzioni a tempo indeterminato

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17 nuove assunzione, a tempo indeterminato, al Comune di Caivano.

La Commissione Straordinaria, come da richiesta, si avvarrà del supporto tecnico-organizzativo della Commissione Interministeriale per la Riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni, che si occuperà della selezione di otto istruttori contabili, due istruttori direttivi contabili, due istruttori amministrativi, quattro operai specializzati (Area degli Operatori esperti) e un istruttore tecnico.
Saranno potenziati, quindi, alcuni servizi ritenuti di fondamentale importanza ed attualmente carenti, come la ragioneria, i tributi e le manutenzioni.

Le 17 nuove assunzioni si aggiungeranno alle 31 già effettuate (16 unità nei ruoli dirigenziali e amministrative e 15 agenti di polizia municipale); il tutto grazie all’approvazione del Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2024-2026, documento predisposto con il supporto della task force del Dipartimento della funzione pubblica ed approvato dalla Commissione Straordinaria, formata dal Prefetto Filippo Dispenza, dalla Viceprefetto Simonetta Calcaterra e dal Dirigente Maurizio Alicandro,  che, dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche, amministra il Palazzo di via Don Minzoni dal mese di ottobre 2023.

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CAIVANO. La politica latita ancora e lascia ancora tanto spazio al prete Patriciello che non disdegna di fare campagna elettorale

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CAIVANO – Una città in fase di riqualificazione, sia urbana che sociale. Grazie al Governo Meloni sono stati stanziati 52 milioni di euro che vengono gestiti da Fabio Ciciliano il Commissario Straordinario nominato dalla Premier, e altri soldi vengono presi dai vecchi fondi CIS che promosse Mara Carfagna, già Ministro del Sud e della Coesione Territoriale che nella chiesa del prete Patriciello, nel Gennaio 2022, firmò il Cis “Terra dei Fuochi” con all’interno un progetto di 2,5 milioni di euro presentato proprio dal parroco Maurizio Patriciello in collaborazione con il Comune di Caivano per un centro di formazione che doveva sorgere all’interno della Zona Asi di Caivano. Progetto poi arenato perché il Governo Meloni ha bloccato quei fondi destinati in 52 comuni della Provincia di Napoli, i fondi destinati a Caivano poi sono stati dirottati per altri lavori, parte sono stati impiegati per la riqualificazione del Teatro “Caivano Arte”.

Quindi qualcosa si sta muovendo. Il Commissario Straordinario ha stilato il proprio programma e i lavori vanno avanti spediti. I fondi CIS almeno a Caivano sono stati impiegati. Peccato per il progetto di Maurizio Patriciello che forse non vedrà la luce ma il suo sacrificio non sarà reso invano. I soldi sono serviti al Teatro e ad altre infrastrutture del territorio.

Il cronoprogramma va avanti e alla fine di questo mese verrà inaugurata anche la nuova “Deplhinia” quindi perché continuare a sponsorizzare, politicamente, ciò che è stato fatto e non si guarda avanti? Caivano non si salverà con le inaugurazioni. Dal punto di vista sociale, oltre all’assunzione di personale, nulla è stato fatto. E quello non compete a Ciciliano ma ai caivanesi.

Ancora una volta si lascia spazio a Patriciello. Ancora una volta gli si dà la possibilità di fare politica. Ancora una volta la classe dirigente o chi ambisce a diventarlo si assenta e lascia voragini a chi ama riflettori e telecamere ma non possiede né il ruolo né le competenze. Maurizio Patriciello va in Tv a difendersi dagli attacchi del Governatore De Luca, senza contraddittorio e con la possibilità di fare da testimonial alla Premier Giorgia Meloni, dato che continua a dire che ciò che ha fatto la leader di Fratelli d’Italia, in passato non è stato fatto dai suoi pari grado. Dichiarazioni che fatte in campagna elettorale vengono considerate dei veri e propri spot con tanto di testimonial di rilevanza nazionale.

Manca solo che il prete, insieme alla Premier Meloni, qualche Ministro e i commissari caivanesi decidano pure chi promuovere alle prossime elezioni amministrative, in maniera tale che si possa passare da un Comune commissariato dalla Prefettura a quello commissariato da Fratelli d’Italia, con un sindaco “fantoccio” manovrato dai poteri politici nazionali con il benestare della chiesa e dei tanti fedeli che credono nella volontà di Dio.

È tempo che i caivanesi, gente onesta e laboriosa da sempre, comincino a prendere in seria considerazione il futuro della propria comunità e del proprio territorio, e facciano sentire la propria presenza, facciano capire al Governo e alle istituzioni, che da troppi anni hanno dimenticato questo territorio, che i caivanesi con la loro presenza al loro fianco, sono pronti a riappropriarsi della vita politica della loro città e che non hanno bisogno né di commissari né di pupari.

Anche se, con l’assenza della politica, ognuno rintanato nelle proprie case perché colpevole nell’ignavia e nell’assoggettamento alla camorra, temo che ci possa essere più la probabilità che qualche politicante di turno possa “vendersi” al volere dei potenti che avere un sussulto di dignità e dimostrare quanto i caivanesi siano pronti all’autogestione. Mala tempora currunt.

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Caivano, incendio in un deposito di abiti vecchi: paura nella notte

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Notte di spavento a Caivano. Un improvviso incendio di un deposito di abiti vecchi, in via Fossa del Lupo, nella zona che collega via Diaz a via Atellana, è divampato nell’aria rendendola irrespirabile, provocando una nuvola nera alta decine di metri che si è propagata a chilometri di distanza.
Sul posto sono intervenuti prontamente carabinieri e vigili del fuoco.
L’odore naueseabondo dell’aria ha costretto gli abitanti caivanesi a barricarsi in casa.

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